Alessandro, Parigi, Quillau, 1755, II

 SCENA VIII
 
 TIMAGENE e detti
 
 TIMAGENE
                 Le greche schiere,
 signor, vieni a sedar. Chiede ciascuno
 di Cleofide il sangue. Ognun la crede
 rea dell'insidia.
 PORO
                                Ella è innocente. Ignota
 le fu la trama. Il primo autor son io;
610tutto l'onor del gran disegno è mio.
 CLEOFIDE
 (Aimè!)
 ALESSANDRO
                   Barbaro, e credi
 pregio l'infedeltà?
 CLEOFIDE
                                    Signor, s'io mai...
 ALESSANDRO
 Abbastanza palese
 per l'insulto d'Asbite
615è l'innocenza tua; per me, regina,
 sarà nota alle schiere. Io passo al campo.
 Intanto o Timagene
 tu di congiunte navi
 altro ponte rinnova; occupa i siti
620della città più forti; entro la reggia
 sia da qualunque insulto
 Cleofide difesa; e questo altero
 custodito rimanga e prigioniero. (Parte)