Didone abbandonata, Parigi, Quillau, 1755, I

 SCENA XIV
 
 ARASPE
 
 ARASPE
 Lo so, quel cor feroce
425stragi minaccia alla mia fede ancora;
 ma si serva al dovere e poi si mora.
 
    Infelice e sventurato
 potrà farmi ingiusto fato;
 ma infedele io non sarò.
 
430   La mia fede e l'onor mio
 pur fra l'onde dell'oblio
 agli Elisi io porterò. (Parte)