Alessandro, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA IV
 
 PORO
 
 PORO
 No no. Quella incostante
 non si torni a mirar. Troppo di Poro
 nell'anima agitata
520che regna ancor conosceria l'ingrata.
 Miei sdegni, all'opra. Audaci
 non vi crede Alessandro e non vi teme.
 Provi con sua sventura
 quanto è lieve ingannar chi s'assicura.
 
525   Senza procelle ancora
 si perde quel nocchiero
 che lento in su la prora
 passa dormendo il dì.
 
    Sognava il suo pensiero
530forse le amiche sponde;
 ma si trovò fra l'onde,
 allor che i lumi aprì. (Parte)