Alessandro nell’Indie, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA V
 
 TIMAGENE, indi PORO
 
 TIMAGENE
 Oh rimorso! Oh rossore! E non m'ascondo,
 misero, a' rai del dì? Con qual coraggio
955soffrirò gli altrui sguardi,
 se, reo di questo eccesso,
 orribile son io tanto a me stesso?
 PORO
 (Qui Timagene e solo!) Amico, il cielo
 pur salvo a te mi guida.
 TIMAGENE
                                              Ah fuggi, Asbite,
960fuggi da me.
 PORO
                          Qui d'Alessandro il sangue
 non dobbiamo versar?
 TIMAGENE
                                            Prima si versi
 quello di Timagene.
 PORO
                                       E la promessa?
 TIMAGENE
 La promessa d'un fallo
 non obbliga a compirlo.
 PORO
                                              Infido! Ah dunque
965tu più quel Timagene
 di poc'anzi non sei?
 TIMAGENE
                                       No, quello in seno
 avea perfida l'alma, il cor rubello.
 PORO
 Ed or...
 TIMAGENE
                 Lode agli dei, non è più quello.
 
    Finch'io rimanga in vita,
970ricomprerò col sangue
 la gloria mia smarrita,
 il mio perduto onor.
 
    Farò che al mondo sia
 chiara l'emenda mia
975al pari dell'error. (Parte)