Artaserse, Roma, Zempel e de Mey, 1730

 SCENA IV
 
 SEMIRA e detti
 
 ARTABANO
 Figlia, è questi il tuo sposo.
 SEMIRA
                                                    (Ahimè, che sento).
770E ti par tempo o padre
 di stringere imenei, quando il germano...
 ARTABANO
 Non più. Può la tua mano
 molto giovargli.
 SEMIRA
                                Il sagrificio è grande;
 signor meglio rifletti. Io son...
 ARTABANO
                                                        Tu sei
775folle, se mi contrasti;
 ecco il tuo sposo; io così voglio e basti.
 
    Amalo e se al tuo sguardo
 amabile non è,
 la man che te lo diè
780rispetta e taci.
 
    Poi nell'amar men tardo
 forse il tuo cor sarà,
 quando fumar vedrà
 le sacre faci. (Parte)