Artaserse, Roma, Zempel e de Mey, 1730

 SCENA VII
 
 ARBACE, poi MANDANE
 
 ARBACE
 Né pur qui la ritrovo. Almen vorrei
 dell'amata Mandane
 calmar gli sdegni e l'ire,
 rivederla una volta e poi partire.
1400In più segreta parte
 forse potrò... Ma dove
 temerario m'inoltro? Eccola, o dei!
 Ardir non ho di presentarmi a lei. (Si ritira in disparte inosservato)
 MANDANE
 Olà, non si permetta in queste stanze
1405a veruno l'ingresso. Eccovi alfine, (Ad un paggio, il quale ricevuto l’ordine rientra dalla scena donde è uscito Arbace)
 miei disperati affetti
 eccovi in libertà. Del caro amante
 versai barbara il sangue. Il sangue mio (Impugna uno stile in atto d’uccidersi)
 è tempo di versar.
 ARBACE
                                    Fermati.
 MANDANE
                                                       Oh dio! (Vedendo Arbace le cade lo stile)
 ARBACE
1410Quale ingiusto furor...
 MANDANE
                                           Tu in questo luogo!
 Tu libero! Tu vivo!
 ARBACE
                                     Amica destra
 i miei lacci disciolse.
 MANDANE
                                         Ah fuggi, ah parti;
 misera me! Che si dirà, se alcuno
 qui ti ritrova? Ingrato
1415lasciami la mia gloria.
 ARBACE
                                           E chi poteva
 mio ben senza vederti
 la patria abbandonar?
 MANDANE
                                           Da me che vuoi
 perfido traditor?
 ARBACE
                                  No, principessa,
 non dir così. So ch'hai più bello il core
1420di quel che voi mostrarmi; è a me palese;
 tu parlasti, o Mandane, e Arbace intese.
 MANDANE
 O mentisci o t'inganni o questo labro
 senza il voto dell'alma
 per uso favellò.
 ARBACE
                               Ma pur son io
1425ancor la fiamma tua.
 MANDANE
                                         Sei l'odio mio.
 ARBACE
 Dunque crudel t'appaga,
 ecco il ferro, ecco il sen, prendi e mi svena. (Presentandole la spada nuda)
 MANDANE
 Saria la morte tua premio e non pena.
 ARBACE
 È ver, perdona, errai;
1430ma questa mano emenderà... (In atto d’uccidersi)
 MANDANE
                                                         Che fai?
 Credi forse che basti
 il sangue tuo per appagarmi? Io voglio
 che publica, che infame
 sia la tua morte e che non abbia un segno,
1435un'ombra di valor.
 ARBACE
                                     Barbara, ingrata,
 morrò come a te piace, (Getta la spada)
 torno al carcere mio. (In atto di partire)
 MANDANE
                                         Sentimi Arbace.
 ARBACE
 Che vuoi dirmi?
 MANDANE
                                 Ah nol so.
 ARBACE
                                                     Sarebbe mai
 quello che mi trattiene
1440qualche resto d'amor?
 MANDANE
                                           Crudel che brami,
 vuoi vedermi arrossir? Salvati, fuggi,
 non affliggermi più.
 ARBACE
                                        Tu m'ami ancora,
 se a questo segno a compatirmi arrivi.
 MANDANE
 No, non crederlo amor ma fuggi e vivi.
 ARBACE
 
1445   Tu vuoi ch'io viva o cara
 ma se mi nieghi amore
 cara mi fai morir.
 
 MANDANE
 
    Oh dio, che pena amara!
 Ti basti il mio rossore;
1450più non ti posso dir.
 
 ARBACE
 
    Sentimi...
 
 MANDANE
 
                         No.
 
 ARBACE
 
                                   Tu sei...
 
 MANDANE
 
 Parti dagli occhi miei,
 lasciami per pietà.
 
 A DUE
 
    Quando finisce o dei!
1455la vostra crudeltà.
 
 A DUE
 
    Se in così gran dolore
 d'affanno non si muore,
 qual pena ucciderà? (Partono)