Artaserse, Venezia, Buonarigo, 1730

 SCENA PRIMA
 
 Appartamenti reali.
 
 ARTASERSE e ARTABANO
 
 ARTASERSE
555Dal carcere o custodi (Nell’uscire verso la scena)
 qui si conduca Arbace. Ecco adempite
 le tue richieste. Ah voglia il ciel che giovi
 questo incontro a salvarlo.
 ARTABANO
                                                  Io non vorrei
 che credessi o signor la mia domanda
560pietà di padre o mal fondata speme
 di trovarlo innocente. È troppo chiara
 la colpa sua, deve morir. Non altro
 mi muove a rivederlo
 che la tua sicurezza. Ancor del fallo
565è ignota la cagione,
 sono i complici ignoti. Ogni segreto
 tenterò di scoprir.
 ARTASERSE
                                    La tua fortezza
 quanto invidio Artabano. Io mi sgomento
 d'un amico al periglio,
570tu non ti perdi e si condanna il figlio.
 ARTABANO
 La fermezza del volto
 quanto costa al mio core. Intesi anch'io
 le voci di natura, anch'io provai
 le comuni di padre
575deboli tenerezze;
 ma fra le mie dubbiezze
 il dover trionfò. Non è mio figlio
 chi mi porta il rossor di sì gran fallo.
 Prima ch'io fossi padre, ero vassallo.
 ARTASERSE
580La tua virtude istessa
 mi parla per Arbace. Io più ti deggio
 quanto meno il difendi. Ah renderei
 troppo ingrata mercede ai merti tui
 senza dolor s'io ti punissi in lui.
585Deh cerchiamo Artabano
 una via di salvarlo, una ragione
 ch'io possa dubitar del suo delitto.
 Unisci, io te ne priego,
 le tue cure alle mie.
 ARTABANO
                                       Che far poss'io
590se ogni evento l'accusa e intanto Arbace
 si vede reo, non si difende e tace.
 ARTASERSE
 Ma innocente si chiama. I labri suoi
 non son usi a mentir. Come in un punto
 cangiò natura! Ah l'infelice ha forse
595qualche ragion del suo silenzio. A lui
 parla Artabano. Ei svelerà col padre
 quanto al giudice tace. Io m'allontano.
 In libertà seco ragiona; osserva,
 esamina il suo cor. Trova se puoi
600un'ombra di difesa. Accorda insieme
 la salvezza del figlio,
 la pace del tuo re, l'onor del trono.
 Ingannami se puoi, ch'io ti perdono.
 
    Rendimi il caro amico
605parte dell'alma mia.
 Fa' che innocente sia
 come l'amai finor.
 
    Compagni dalla cuna
 tu ci vedesti e sai
610che in ogni mia fortuna
 seco finor provai
 ogni piacer diviso,
 diviso ogni dolor.