Didone abbandonata, Parigi, Quillau, 1755, II

 SCENA XII
 
 IARBA, ARASPE, poi OSMIDA
 
 IARBA
 Non è più tempo, Araspe,
 di celarmi così. Troppa finora
365sofferenza mi costa.
 ARASPE
                                       E che farai?
 IARBA
 I miei guerrier, che nella selva ascosi
 quindi non lungi al mio venir lasciai,
 chiamerò nella reggia;
 distruggerò Cartago e l'empio core
370all'indegno rival trarrò...
 OSMIDA
                                               Signore. (Con fretta)
 Già di Nettuno al tempio
 la regina s'invia. Sugli occhi tuoi
 al superbo troiano,
 se tardi a riparar, porge la mano.
 IARBA
375Tanto ardir!
 OSMIDA
                          Non è tempo
 d'inutili querele.
 IARBA
                                  E qual consiglio?
 OSMIDA
 Il più pronto è il migliore. Io ti precedo;
 ardisci. Ad ogni impresa
 io sarò tuo sostegno e tua difesa. (Parte)