Il Demetrio, Madrid, Mojados, 1751

 SCENA XIV
 
 ALCESTE e BARSENE
 
 ALCESTE
 Numi, che avvenne mai! Quei dubbi accenti,
 quel pallor, quei sospiri
540mi fanno palpitar. Qual è, Barsene,
 la cagion di sì strano
 cangiamento improvviso?
 BARSENE
 Le smanie del tuo core
 mi fan pietà. Forse d'un'altra amante
545più felice saresti.
 ALCESTE
                                  Ah giunga prima
 l'ultimo de' miei giorni. Io voglio amarla
 a prezzo ancor di non trovar mai pace.
 Che più soffrir mi piace
 per la mia Cleonice ogni tormento
550che per mille bellezze esser contento.
 
    Dal suo gentil sembiante
 nacque il mio primo amore
 e l'amor mio costante
 ha da morir con me.
 
555   Ogni beltà più rara
 benché mi sia pietosa,
 per me non è vezzosa,
 vaga per me non è. (Parte)