Il Demetrio, Madrid, Mojados, 1751

 SCENA III
 
 OLINTO e MITRANE
 
 OLINTO
635La caduta di Alceste alfin, Mitrane,
 m'assicura lo scettro. Io con la speme
 ne prevengo il piacer.
 MITRANE
                                          Fidarsi tanto
 non deve il saggio alle speranze. Un bene
 con sicurezza atteso ove non giunga
640come perdita affligge. E poi t'inganni
 se divenir felice
 speri così.
 OLINTO
                      Bisogna
 per massime sì grandi
 età più ferma e frequentar conviene
645d'Egitto i tempi o i portici d'Atene.
 MITRANE
 Ma d'Atene e d'Egitto
 il saper non bisogna
 per serbarsi fedel. Tu fin ad ora
 non amasti Barsene?
 OLINTO
                                         E l'amo ancora.
 MITRANE
650E puoi Barsene amando
 compiacerti d'un trono
 per cui la perdi?
 OLINTO
                                 E comparar tu puoi
 la perdita d'un core
 coll'acquisto d'un regno?
 MITRANE
                                                A queste prove
655chi è fedel si distingue.
 OLINTO
                                             Eh, che in amore
 fedeltà non si trova. In ogni loco
 si vanta assai ma si conserva poco.
 
    È la fede degli amanti
 come l'araba fenice,
660che vi sia ciascun lo dice,
 dove sia nessuno il sa.
 
    Se tu sai dove ha ricetto,
 dove muore e torna in vita,
 me l'addita e ti prometto
665di serbar la fedeltà. (Parte)