Il Demetrio, Madrid, Mojados, 1751

 SCENA VII
 
 OLINTO e detti
 
 OLINTO
 Padre, regina. Alceste
760più in Seleucia non è. Per opra mia
 già ne partì.
 CLEONICE
                          Come!
 FENICIO
                                         Perché?
 OLINTO
                                                          Voleva
 rivederti importuno ad ogni prezzo.
 Io gl'imposi in tuo nome
 la legge di partir.
 CLEONICE
                                  Ma quando avesti
765questa legge da me? Custodi, oh dei! (Escono alcune guardie)
 Si cerchi, si raggiunga,
 si trovi Alceste e si conduca a noi. (Partono le guardie)
 FENICIO
 Misero me!
 CLEONICE
                         Se la ricerca è vana, (Ad Olinto)
 trema per te. Mi pagherai la pena
770del temerario ardir.
 OLINTO
                                       Credei servirti
 un periglioso inciampo
 togliendo alla tua gloria.
 CLEONICE
                                              E chi ti rese
 sì geloso custode
 del mio decoro e della gloria mia?
775Avresti mai potuto,
 Fenicio, preveder questa sventura?
 Il mondo tutto a danno mio congiura.
 
    Nacqui agli affanni in seno;
 e dall'infausta cuna
780la mia crudel fortuna
 venne finor con me.
 
    Perdo la mia costanza;
 m'indebolisce amore;
 e poi del mio rossore
785né meno ho la mercé. (Parte)