Il Demetrio, Madrid, Mojados, 1751

 SCENA XIII
 
 ALCESTE che viene incontrato da CLEONICE e da FENICIO, MITRANE e guardie
 
 ALCESTE
 La prima volta è questa
 che mi presento a te senza il timore
 di vederti arrossir del nostro amore.
 Fra tanti beni e tanti,
1340che al destino real congiunti sono,
 quest'è il maggior ch'io troverò sul trono.
 CLEONICE
 Signor, cangiammo sorte. Il re tu sei,
 la suddita son io
 e il timor del tuo sen passò nel mio.
1345Va' Demetrio. Ecco il soglio
 degli avi tuoi. Con quel piacer lo rendo
 che donato l'avrei. Godilo almeno
 più felice di me. Fin che m'accolse
 così mi fu d'ogni contento avaro
1350che sol quando lo perdo egli m'è caro.
 MITRANE
 Anime generose.
 ALCESTE
                                  Andrò sul trono
 ma la tua man mi guidi. E quella mano
 sia premio alla mia fé.
 CLEONICE
                                            Sì grato cenno
 il merto d'ubbidir tutto mi toglie. (Vanno vicino all’ara e si porgano la mano)
 FENICIO
1355O qual piacer nell'alma mia s'accoglie.