Il Demetrio, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA XIII
 
 MITRANE e dette; poi ALCESTE
 
 MITRANE
 Chiede Alceste l'ingresso.
 CLEONICE
                                                 Oh dio, Barsene.
 BARSENE
600Or tempo è di costanza.
 CLEONICE
 Va', non deggio per ora... (A Mitrane)
 MITRANE
                                                 Egli s'avanza. (Parte)
 CLEONICE
 (Resisti anima mia).
 ALCESTE
                                         Senza riguardi
 la mia bella regina
 dappresso vagheggiar posso una volta.
605Posso dirti che mai
 pace non ritrovai da te lontano.
 Posso dirti che sei
 sola de' pensier miei cura gradita,
 il mio ben, la mia gloria e la mia vita.
 CLEONICE
610Deh non parlar così.
 ALCESTE
                                        Come! Uno sfogo
 dell'amor mio verace
 che ti piacque altre volte oggi ti spiace?
 In questa guisa, oh dio,
 l'istessa Cleonice in te ritrovo?
615Son io quello che tanto
 atteso giunge e sospirato e pianto!
 CLEONICE
 (Che pena).
 ALCESTE
                         Intendo, intendo.
 Bastò la lontananza
 di poche lune a ricoprir di gielo
620di due lustri l'amor.
 CLEONICE
                                       Volesse il cielo.
 ALCESTE
 Volesse il ciel! Qual colpa?
 Qual demerito è in me? S'io mai t'offesi,
 mi ritolga il destin quanto mi diede
 la tua prodiga man. Sempre sdegnati
625sian per me quei begli occhi
 arbitri del mio cor, del viver mio.
 Guardami, parla.
 CLEONICE
                                   (Ah non resisto). Addio. (Parte)