Il Demetrio, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA II
 
 MITRANE e detti
 
 MITRANE
                     Alceste e dove?
 ALCESTE
695Non arrestarmi. A Cleonice io vado.
 MITRANE
 Amico, a te l'ingresso
 all'aspetto real non è permesso.
 ALCESTE
 Ed è vero il divieto?
 MITRANE
 Purtroppo è ver.
 ALCESTE
                                 Deh per pietà, Mitrane,
700intercedi per me. Ritorna a lei.
 Dille che a questo colpo
 io resister non so, che alcun l'inganna,
 che reo non sono e che se reo mi crede
 io saprò discolparmi al regio piede.
 MITRANE
705Ubbidirti non posso. Ha la regina
 che di te non si parli a noi prescritto.
 E il nominarle Alceste anch'è delitto.
 ALCESTE
 Ma qual è la cagione?
 MITRANE
                                          A me la tace.
 ALCESTE
 Ah son tradito. Una calunnia infame
710mi fa reo nel suo core.
 Ma tremi il traditore
 qualunque sia. Non lungamente occulto
 al mio sdegno sarà. Su l'are istesse
 correrò disperato
715a trafiggergli il sen.
 OLINTO
                                      Queste minacce
 sono inutili Alceste.
 ALCESTE
                                       Amici, oh dio,
 perdonate i trasporti
 d'un'anima agitata. In questo stato
 son degno di pietà. Da voi la chiedo,
720voi parlate per me. Voi muova almeno
 veder ne' mali suoi
 ridotto Alceste a confidarsi in voi.
 
    Non v'è più barbaro
 di chi non sente
725pietà d'un misero,
 d'un innocente
 vicino a perdere
 l'amato ben.
 
    Gli astri m'uccidano
730se reo son io.
 Ma non dividano
 dal seno mio
 colei ch'è l'anima
 di questo sen. (Parte)