Il Demetrio, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA III
 
 OLINTO e MITRANE
 
 OLINTO
735La caduta di Alceste alfin, Mitrane,
 m'assicura lo scettro. Io con la speme
 ne prevengo il piacer.
 MITRANE
                                          Fidarsi tanto
 non deve il saggio alle speranze. Un bene
 con sicurezza atteso, ove non giunga,
740come perdita affligge. E poi t'inganni
 se divenir felice
 speri così. Felicità sarebbe
 il regno inver, se i contumaci affetti
 rispettassero il trono, onde cingendo
745la clamide real più non restasse
 altro a bramar. Ma da un desire estinto
 germoglia un altro e nel cambiare oggetto
 non scema di vigor. Se pace adesso
 solo in te stesso ritrovar non sai,
750ancor nel regio stato
 infelice sarai come privato.
 OLINTO
 Felicità non credi
 del comando il piacer?
 MITRANE
                                            L'uso d'un bene
 ne scema il senso. Ogni piacer sperato
755è maggior che ottenuto. Or non comprendi
 di qual peso è il diadema e quanto studio
 costi l'arte del regno.
 OLINTO
                                         Il regno istesso
 a regnare ammaestra.
 MITRANE
                                           È ver. Ma sempre
 s'impara errando. Ed ogni lieve errore
760si fa grande in un re.
 OLINTO
                                         Tanta dottrina
 non intendo, Mitrane. Il brando e l'asta
 solo appresi a trattar. Gli affetti umani
 investigar non è per me. Bisogna
 per massime sì grandi
765età più ferma e frequentar conviene
 d'Egitto i tempi o i portici d'Atene.
 MITRANE
 Ma d'Atene e d'Egitto
 il saper non bisogna
 per serbarsi fedel. Tu fin ad ora
770non amasti Barsene?
 OLINTO
                                         E l'amo ancora.
 MITRANE
 E puoi Barsene amando
 compiacerti d'un trono
 per cui la perdi?
 OLINTO
                                 E comparar tu puoi
 la perdita d'un core
775coll'acquisto d'un regno?
 MITRANE
                                                A queste prove
 chi è fedel si distingue.
 OLINTO
                                             Eh che in amore
 fedeltà non si trova. In ogni loco
 si vanta assai ma si conserva poco.
 
    È la fede degli amanti
780come l'araba fenice,
 che vi sia ciascun lo dice,
 dove sia nessuno il sa.
 
    Se tu sai dov'ha ricetto,
 dove muore e torna in vita,
785me l'addita e ti prometto
 di serbar la fedeltà. (Parte)