Il Demetrio, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA XIV
 
 FENICIO e BARSENE
 
 FENICIO
 Il tuo zelo eccessivo
 intender io non so. La nobil cura
1205della gloria di lei troppo ti preme.
 Sensi così severi
 nel cor d'una donzella
 figurarmi non posso. Altro interesse
 sotto questi d'onor sensi fallaci
1210nascondi in sen. Ma t'arrossisci e taci!
 Parla. Saresti mai
 rival di Cleonice? Io ben ti vidi
 talor gli occhi ad Alceste
 volger furtivi e sospirar. Ma tanto
1215ingrata non sarai. La tua regina
 querelarsi a ragion di te potria.
 BARSENE
 Ma se l'amo, o Fenicio, è colpa mia?
 
    Saria piacer, non pena
 la servitù d'amore,
1220quando la sua catena
 sceglier potesse un core
 che prigionier si fa.
 
    Ma quando s'innamora
 ama ed amar non crede.
1225E se n'avvede allora
 che sciogliersi non sa. (Parte)