Didone abbandonata, Parigi, Quillau, 1755, II

 SCENA X
 
 SELENE sola
 
 SELENE
 Stolta! Per chi sospiro! Io senza speme
 perdo la pace mia? Ma chi mi sforza
830invano a sospirar? Scelgasi un core
 più grato a' voti miei. Scelgasi un volto
 degno d'amor. Scelgasi... Oh dio! La scelta
 nostro arbitrio non è; non è bellezza,
 non è senno o valore,
835che in noi risveglia amore; anzi talora
 il non vago, il più stolto è che s'adora.
 Bella ciascuno poi finge al pensiero
 la fiamma sua ma poche volte è vero.
 
    Ogni amator suppone
840che della sua ferita
 sia la beltà cagione;
 ma la beltà non è.
 
    È un bel desio che nasce
 allor che men s'aspetta,
845si sente che diletta
 ma non si sa perché. (Parte)