Demetrio, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA ULTIMA
 
 OLINTO, portando in mano un foglio sigillato, ambasciatore cretense, seguito de’ greci, popolo e detti
 
 OLINTO
                                           Olà fermate. (A Cleonice e ad Alceste incaminati verso il trono)
 Il ciel non soffre inganni. In questo foglio
 si scoprirà l'erede
 dell'estinto Demetrio. Esule in Creta
1690pria di morir lo scrisse. Il foglio è chiuso
 dal sigillo real. Questi lo vide (Accennando l’ambasciatore)
 da Demetrio vergar; questi lo reca
 per pubblico comando e porta seco
 tutte l'armi cretensi
1695del regio sangue a sostener l'onore.
 CLEONICE
 Oh dei!
 FENICIO
                  Leggasi il foglio. (Ad Olinto)
 OLINTO
 Alceste finirà cotanto orgoglio. (Olinto apre il foglio e legge)
 «Popoli della Siria, il figlio mio
 vive ignoto fra voi. Verrà quel giorno
1700che a voi si scoprirà. Se ad altro segno
 ravvisar nol poteste,
 Fenicio l'educò nel finto Alceste.
 Demetrio».
 CLEONICE
                         Io torno in vita.
 FENICIO
                                                        A questo passo (Ad Olinto)
 t'aspettava Fenicio.
 OLINTO
                                      (Io son di sasso).
 MITRANE
1705Gelò l'audace.
 OLINTO
                             In te, signor, conosco (Ad Alceste)
 il mio monarca e dell'ardir mi pento.
 ALCESTE
 Che sei figlio a Fenicio io sol rammento.
 FENICIO
 Su quel trono una volta
 lasciate ch'io vi miri, ultimo segno
1710de' voti miei.
 ALCESTE
                            Quanto possiedo è dono
 della tua fedeltà. Dal labbro mio
 tutto il mondo lo sappia.
 FENICIO
                                               E 'l mondo impari
 dalla vostra virtù come in un core
 si possano accoppiar gloria ed amore. (Alceste e Cleonice vanno sul trono)
 CORO
 
1715   Quando scende in nobil petto
 è compagno un dolce affetto,
 non rivale alla virtù.
 
    Respirate, alme felici,
 e vi siano i numi amici
1720quanto avverso il ciel vi fu.