L’Issipile, Vienna, van Ghelen, 1732

 SCENA PRIMA
 
 ISSIPILE e RODOPE, coronate di pampini ed armate di tirso. Schiera di baccanti in lontano
 
 ISSIPILE
 Ah per pietà del mio
 giustissimo dolor, Rodope amica,
 corri, vola, t'affretta,
 salvami il padre. A queste sponde infami
5digli che non s'appressi. A lui palesa
 le congiure, i tumulti,
 le furie feminili.
 RODOPE
                                 E tu poc'anzi
 non giurasti svenarlo? Io pur ti vidi
 con intrepido volto
10su l'are atroci...
 ISSIPILE
                               Io secondai fingendo
 d'Eurinome il furor. Vedesti come
 forsennata e feroce in ogni petto
 propagò le sue furie? E chi potea
 un torrente arrestar? Sospetta all'altre
15già sedotte compagne, io non sarei
 utile al padre. A comparir crudele
 m'insegnò la pietà. Giurava il labro
 del genitor lo scempio e in sua difesa
 gli stessi dei sollecitava il core
20e l'ardir del mio volto era timore.
 RODOPE
 Anch'io...
 ISSIPILE
                     Se tardi, amica,
 vana è la cura. Ah che vicine al porto
 son già le navi; e se non corri... Oh dio,
 giunge Eurinome.
 RODOPE
                                    E come
25ha pieno d'ira e di vendetta il ciglio!
 ISSIPILE
 Suggeritemi, o dei, qualche consiglio.