Didone abandonata, Napoli, Ricciardo, 1724

 SCENA IX
 
 IARBA
 
 IARBA
 Così strane venture io non intendo!
 Pietà nel mio nemico,
 infedeltà nel mio seguace io trovo.
 Ah forse a danno mio
860l'uno e l'altro congiura.
 Ma di lor non ho cura.
 Pietà finga il rivale,
 sia l'amico fallace,
 non sarà di timor Iarba capace.
 
865   Fosca nube il sol ricopra
 o si scopra il ciel sereno,
 non si cangia il cor nel seno,
 non si turba il mio pensier.
 
    Le vicende della sorte
870imparai con alma forte
 dalle fasce a non temer. (Parte)