L’Issipile, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA V
 
 RODOPE e detti
 
 RODOPE
520Dei! Learco in catene?
 Come salvarlo mai? Finger conviene.
 EURINOME
 Sei pur tu? Son pur io?
 LEARCO
                                             Così nol fossi
 per soverchia pietà madre crudele.
 EURINOME
 Misera me! T'uccido
525dunque per vendicarti! Ah torni in vita
 per farmi rea della tua morte. Oh quanto,
 quanto figlio mi costa
 di questi amari amplessi
 l'inumano piacer!
 RODOPE
                                    Compagne, il reo
530ad un tronco s'annodi; segno sia
 alle nostre saette. (Le amazzoni legano Learco ad un tronco)
 EURINOME
                                    Ah no crudeli.
 RODOPE
 Eurinome si tragga
 a forza altrove, onde non turbi l'opra
 il materno dolor.
 ISSIPILE
                                  Misera madre!
 EURINOME
535Pietà, Rodope.
 RODOPE
                              E vuoi
 l'istesse leggi tue porre in oblio?
 EURINOME
 Issipile, pietà.
 ISSIPILE
                             Che far poss'io?
 RODOPE
 S'affretti la sua morte,
 se il partir differisce anche un momento.
 EURINOME
540Oh tormento maggior d'ogni tormento.
 
    Ah che nel dirti addio
 mi sento il cor dividere,
 parte del sangue mio,
 viscere del mio sen.
 
545   Soffri da chi t'uccide,
 soffri gli estremi amplessi.
 Così morir potessi
 nelle tue braccia almen. (Parte)