Issipile, Torino, Reale, 1757

 SCENA XIV
 
 ISSIPILE ed EURINOME
 
 ISSIPILE
390Udisti? Oh dio!
 EURINOME
                                Non sospirar, che perdi
 tutto il merto dell'opra. E fanno oltraggio
 quei segni di rimorso al tuo coraggio. (Parte)
 ISSIPILE
 Dal cor dell'idol mio
 un error, che m'offende,
395si corra a dileguar. No. Prima il padre
 dal periglio si tolga e poi... Ma intanto
 m'abbandona Giasone. Ah! Quel di figlia
 è il più sacro dover. Si pensi a questo
 e si lasci agli dei cura del resto.
 
400   Crudo amore, oh dio! ti sento;
 dolci affetti lusinghieri,
 voi parlate al mesto cor.
 
    Deh tacete. In tal momento
 non divido i miei pensieri
405fra l'amante e 'l genitor. (Parte)
 
 Fine dell’atto primo