Issipile, Torino, Reale, 1757

 SCENA XII
 
 GIASONE ed ISSIPILE
 
 GIASONE
                  Chi mi tradisce? Eterni dei!
 ISSIPILE
 Sposo.
 GIASONE
                Ah! Barbara donna,
 io che ti feci mai? Di qual delitto
670mi vorresti punir? L'averti amata
 merita un gran castigo
 ma non da te. D'abitatori il mondo,
 empia, spogliar vorresti,
 perch'al tuo fallo un testimon non resti.
 ISSIPILE
675Può radunar la sorte
 più sventure per me? Signor, t'inganni;
 io non venni a svenarti.
 GIASONE
                                              E quell'acciaro
 e quel volto smarrito e quella voce
 che tua non fu, che mi destò dal sonno,
680non ti convince assai?
 ISSIPILE
 Altri tentò svenarti. Io ti salvai.
 GIASONE
 Sì, veramente ho grandi
 prove di tua pietà. Chi uccise un padre
 custodirà lo sposo.
 ISSIPILE
                                    Io non l'uccisi.
 GIASONE
685Ma se 'l tuo labbro...
 ISSIPILE
                                        Il labbro
 fu forzato a mentir.
 GIASONE
                                      Se il re trafitto
 nella reggia vid'io.
 ISSIPILE
                                     Veder ti parve
 ma non vedesti il re.
 GIASONE
                                        Dunque Toante
 additami dov'è.
 ISSIPILE
                                Ne cerco invano.
 GIASONE
690Perfida, e crederesti
 così stolto Giasone? Anche il disprezzo
 aggiungi al tradimento. Il tuo delitto
 mi palesi tu stessa, ognun l'afferma,
 testimonio io ne sono; ed or pretendi
695innocente apparir? Mi desto e trovo
 te confusa ed armata,
 pronta a ferirmi; e assicurar mi vuoi
 che per difesa mia mi vegli accanto!
 Tessaglia non produce
700gli abitatori suoi semplici tanto.
 ISSIPILE
 Vedrai...
 GIASONE
                   Vidi abbastanza.
 ISSIPILE
 Né vuoi...
 GIASONE
                     Né voglio udirti.
 ISSIPILE
                                                     E credi...
 GIASONE
                                                                        E credo
 che son reo, se t'ascolto.
 ISSIPILE
 Dunque...
 GIASONE
                      Parti.
 ISSIPILE
                                   E l'amore?
 GIASONE
705Con rossor lo rammento.
 ISSIPILE
                                                E sono?...
 GIASONE
                                                                    E sei
 oggetto di spavento agli occhi miei.
 ISSIPILE
 Ah furie abitatrici
 di quest'orride sponde! Intendo, intendo.
 L'innocenza è delitto. È poco il sangue
710di cui miro vermiglio il suol natio;
 saziatevi una volta, eccovi 'l mio. (Vuol ferirsi)
 GIASONE
 Fermati. (La trattiene)
 ISSIPILE
                     Che pretendi?
 Chi la mia morte a trattener ti muove?
 GIASONE
 Mori, se vuoi morir; ma mori altrove. (Le toglie e getta lo stile)
 ISSIPILE
715Almen...
 GIASONE
                   Lasciami in pace.
 ISSIPILE
 Ascoltami.
 GIASONE
                       Non voglio.
 ISSIPILE
 Uccidimi.
 GIASONE
                      Non posso.
 ISSIPILE
                                            Un sguardo solo.
 GIASONE
 È delitto il mirarti.
 ISSIPILE
 Idol mio, caro sposo.
 GIASONE
                                        O parto o parti.
 ISSIPILE
 
720   Parto, se vuoi così;
 ma questa crudeltà
 forse ti costerà
 qualche sospiro.
 
    Conoscerai l'error;
725ma il tardo tuo dolor
 ristoro non sarà
 del mio martiro. (Parte)