Issipile, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA PRIMA
 
  Atrio del tempio di Bacco, festivamente adorno di festoni di pampini pendenti dagli archi e ravvolti alle colonne di esso, fra le quali vari simulacri di satiri, sileni e bassaridi.
 
 ISSIPILE e RODOPE coronate di pampini ed armate di tirso. Schiera di baccanti in lontano
 
 ISSIPILE
 Ah! Per pietà del mio
 giustissimo dolor, Rodope amica,
 corri, vola, t'affretta,
 salvami il padre. A queste sponde infami
5digli che non s'appressi. A lui palesa
 le congiure, i tumulti,
 le furie femminili.
 RODOPE
                                     E tu poc'anzi
 non giurasti svenarlo? Io pur ti vidi
 con intrepido volto
10su l'are atroci...
 ISSIPILE
                               Io secondai fingendo
 d'Eurinome il furor. Vedesti come
 forsennata e feroce in ogni petto
 propagò le sue furie? E chi potea
 un torrente arrestar? Sospetta all'altre
15già sedotte compagne, io non sarei
 utile al padre. A comparir crudele
 m'insegnò la pietà. Giurava il labbro
 del genitor lo scempio e in sua difesa
 tutti gli dei sollecitava il core;
20e l'ardir del mio volto era timore.
 RODOPE
 Anch'io...
 ISSIPILE
                     Se tardi, amica,
 vana è la cura. Ah che vicine al porto
 son già le navi e se non corri... Oh dio!
 Giunge Eurinome.
 RODOPE
                                     E come
25ha pieno d'ira e di vendetta il ciglio!
 ISSIPILE
 Suggeritemi, o dei, qualche consiglio.