Didone abbandonata, Torino, Reale, 1757, I

 SCENA XIV
 
 ARASPE solo
 
 ARASPE
 Lo so, quel cor feroce
425stragi minaccia alla mia fede ancora.
 Ma si serva al dovere e poi si mora.
 
    Infelice e sventurato
 potrà farmi ingiusto fato;
 ma infedele io non sarò.
 
430   La mia fede e l'onor mio
 pur fra l'onde dell'obblio
 agli Elisi io porterò. (Parte)