Adriano in Siria, Vienna, van Ghelen, 1732

 SCENA III
 
 ADRIANO ed AQUILIO
 
 ADRIANO
 Aquilio. Che ottenesti?
 AQUILIO
 Nulla signore. Ad ubbidirti inteso
1125non trascurai ragione
 per trattener Sabina. È risoluta;
 e vuol partir. Per argomento adduce
 che male al suo decoro
 converrebbe il restar, che a te non deve
1130esser più grave; e moderate a segno
 son le querele sue, che d'altro amante
 la credo accesa. Io giurerei che serve
 l'incostanza d'Augusto
 di pretesto alla sua.
 ADRIANO
                                      No. Non mi piace
1135questa soverchia pace. Andiamo a lei.
 AQUILIO
 Perché? Cesare teme
 d'una donna lo sdegno?
 ADRIANO
 No.
 AQUILIO
           La vuoi tua consorte?
 ADRIANO
 Oh dio!
 AQUILIO
                  Dunque arrestarla a noi che giova?
 ADRIANO
1140Io stesso nol so dir.
 AQUILIO
                                      Deh pensa adesso
 a porre in uso il mio consiglio. Un cenno
 d'Osroa sarà bastante
 perché t'ami Emirena. Ella ti sdegna
 per non spiacere al padre; e al padre alfine
1145parrà gran sorte il ricomprarsi un regno
 con le nozze di lei. Questo pensiero
 ti piacque pur. Ne convenisti.
 ADRIANO
                                                        Io feci
 ancor di più. Dal carcere ordinai
 ch'Osroa a me si traesse. Ei venne e attende
1150qui presso il mio comando.
 AQUILIO
                                                    E perché dunque
 or l'opra non compisci?
 ADRIANO
                                             Ah tu non sai
 qual guerra di pensieri
 agita l'alma mia. Roma, il Senato,
 Emirena, Sabina,
1155la mia gloria, il mio amor, tutto ho presente;
 tutto accordar vorrei; trovo per tutto
 qualche scoglio a temer. Scelgo, mi pento,
 poi d'essermi pentito
 mi ritorno a pentir; mi stanco intanto
1160nel lungo dubitar, tal che dal male
 il ben più non distinguo; alfin mi veggio
 stretto dal tempo; e mi risolvo al peggio.
 AQUILIO
 E finisci una volta
 di tormentar te stesso. Hai quasi in braccio
1165la bella che sospiri e non ardisci
 di stringerla al tuo seno! Io non ho core
 di vederti soffrir. Vado de' Parti
 ad introdurre il re.
 ADRIANO
                                     Senti. E se poi...
 AQUILIO
 Non più dubbi signor.
 ADRIANO
                                           Fa' quel che vuoi. (Parte Aquilio)