Adriano in Siria, Vienna, van Ghelen, 1732

 SCENA IV
 
 ADRIANO, poi OSROA ed AQUILIO
 
 ADRIANO
1170Che dir può il mondo? Alfine
 il conservar la vita
 è ragion di natura. E in tanta pena
 io viver non saprei senza Emirena.
 OSROA
 Che si chiede da me?
 ADRIANO
                                          Che il re de' Parti
1175sieda e m'ascolti. E se non pace, intanto
 abbia triegua il suo sdegno. (Siede)
 OSROA
 A lunga sofferenza io non m'impegno. (Siede)
 AQUILIO
 (Del mio destin si tratta).
 ADRIANO
                                                 Osroa nel mondo
 tutto è soggetto a cambiamento; e strano
1180saria che gli odi nostri
 soli fossero eterni. Alfin la pace
 è necessaria al vinto,
 utile al vincitor. Fra noi mancata
 è la materia all'ire. Il fato avverso
1185tanto ti tolse, e tanto
 mi diè benigno il ciel, che non rimane
 né che vincere a noi
 né che perdere a te.
 OSROA
                                       Sì. Conservai
 l'odio primiero, onde mi resta assai.
 AQUILIO
1190(Che barbara ferocia!)
 ADRIANO
                                            Ah non vantarti
 d'un ben che posseduto
 tormenta il possessor. Puoi meglio altronde
 il tuo fasto appagar. Sappi che sei
 arbitro tu del mio riposo, appunto
1195qual son io de' tuoi giorni. Ordina in guisa
 gli umani eventi il ciel che tutti a tutti
 siam necessari; e il più felice spesso
 nel più misero trova
 che sperar, che temer. Sol che tu parli,
1200la principessa è mia. Sol ch'io lo voglia,
 tu sei libero e re. Facciamo, amico,
 uso del poter nostro
 a vantaggio d'entrambi. Io chiedo in dono
 da te la figlia e t'offerisco il trono.
 AQUILIO
1205(Tremo della risposta).
 ADRIANO
                                             E ben che dici? (Ad Osroa)
 Tu sorridi e non parli!
 OSROA
                                           E vuoi ch'io creda
 sì debole Adriano?
 ADRIANO
                                     Ah che purtroppo
 Osroa io lo son. Dissimular che giova?
 Se la bella Emirena
1210meco non veggo in dolce nodo unita,
 non ho ben, non ho pace e non ho vita.
 OSROA
 Quando basti sì poco
 a renderti felice, io son contento
 che si chiami la figlia.
 ADRIANO
                                           Accetti dunque
1215le offerte mie.
 OSROA
                             Chi ricusar potrebbe?
 ADRIANO
 Ah tu mi rendi, amico,
 il perduto riposo. Aquilio. A noi
 la principessa invia.
 AQUILIO
 Ubbidito sarai. (Sabina è mia). (Parte)
 ADRIANO
1220Ora a viver comincio. Olà togliete
 quelle catene al re de' Parti. (Escono due guardie)
 OSROA
                                                      Ancora
 non è tempo Adriano. Io goderei
 prima de' doni tuoi che tu de' miei.
 ADRIANO
 Van riguardo. Eseguite (Alle guardie)
1225il cenno mio.
 OSROA
                           Non è dover. Partite. (Partono le guardie)
 ADRIANO
 Dal peso ingiurioso io pur vorrei
 vederti alleggerir.
 OSROA
                                    Son sì contento
 pensando all'avvenir ch'io non lo sento.
 ADRIANO
 E pur non viene. (Guardando per la scena)
 OSROA
                                   Impaziente anch'io
1230ne sono al par di te.
 ADRIANO
                                       La principessa
 io vado ad affrettar. (S’alza)
 OSROA
                                        No. Già s'appressa. (S’alza trattenendolo)