Adriano in Siria, Madrid, Scrivano, 1757

 SCENA IV
 
 Appartamenti destinati ad Emirena nel palazzo imperiale.
 
 AQUILIO, poi EMIRENA
 
 AQUILIO
 Ah se con qualche inganno
 non prevengo Emirena, io son perduto.
155Cesare generoso
 a Farnaspe la rende, ancorché amante;
 e se tal fiamma oblia,
 che ad arte io fomentai, farà ritorno
 all'amor di Sabina, il cui sembiante
160porto sempre nel cor. Numi in qual parte
 Emirena s'asconde? Eccola. All'arte.
 EMIRENA
 Aquilio.
 AQUILIO
                  Principessa. Ah se vedessi
 da quai furie agitato
 Augusto è contro te! Farnaspe a lui
165ti richiese, gli disse
 che t'ama, che tu l'ami e mille in seno
 di Cesare ha destate
 smanie di gelosia. Freme, minaccia,
 giura che in Campidoglio,
170se in te non è la prima fiamma estinta,
 ei vuol condurti al proprio carro avvinta.
 EMIRENA
 Questo è l'eroe del vostro Tebro? Questo
 è l'idolo di Roma? A me promise
 che al rossor del trionfo
175esposta non sarei. Non è fra voi
 dunque il mancar di fé colpa agli eroi?
 AQUILIO
 Se un violento amore
 agita i sensi e la ragione oscura,
 Emirena, gli eroi cangian natura.
 EMIRENA
180In trionfo Emirena?
 Non lo speri Adriano. In Asia ancora
 si sa morir.
 AQUILIO
                        Senza parlar di morte,
 v'è riparo miglior. Cesare viene
 ad offrirti Farnaspe. Egli il tuo core
185spera scoprir così. Deh non fidarti
 della sua simulata
 tranquillità. Deludi
 l'arte con l'arte. Il caro prence accogli
 con accorta freddezza. Il don ricusa
190della sua man. Misura i detti e vesti
 di tale indifferenza il tuo sembiante
 come se più di lui non fussi amante.
 EMIRENA
 E il povero Farnaspe? Ah tu non sai
 di qual tempra è quel cuore. Io lo vedrei
195a tal colpo morir sugli occhi miei.
 AQUILIO
 Addio. Pensaci e trova,
 se puoi, miglior consiglio.
 EMIRENA
                                                 Odimi. Almeno
 corri, previeni il prence...
 AQUILIO
                                                 Eccolo.
 EMIRENA
                                                                Oh dio!
 AQUILIO
 Armati di fortezza. Io t'insegnai
200ad evitare il tuo destin funesto. (Parte)
 EMIRENA
 Misera me! Che duro passo è questo.