Adriano in Siria, Madrid, Scrivano, 1757

 SCENA X
 
 OSROA, FARNASPE, EMIRENA e guardie
 
 EMIRENA
795Padre... Oh dio! Con qual fronte
 posso padre chiamarti io che t'uccido?
 Deh se per me t'avanza...
 OSROA
 Parti, non assalir la mia costanza.
 EMIRENA
 Ah mi scacci a ragion. Perdono, o padre;
800eccomi a' piedi tuoi. (S’inginocchia)
 OSROA
                                         Lasciami, o figlia.
 No, sdegnato non sono,
 t'abbraccio, ti perdono.
 Addio dell'alma mia parte più cara.
 FARNASPE
 Oh addio funesto!
 EMIRENA
                                    Oh divisione amara!
 
805   Quell'amplesso e quel perdono,
 quello sguardo e quel sospiro
 fa più giusto il mio martiro,
 più colpevole mi fa.
 
    Qual mi fosti e qual ti sono
810chiaro intende il core afflitto,
 che misura il suo delitto
 dalla stessa tua pietà. (Parte)
 
 EMIRENA
 
    Non ho cor per dirti addio.
 
 OSROA
 
 Non turbar la mia costanza.
 
 FARNASPE
 
815Non resisto a duol sì reo.
 
 EMIRENA
 
 Caro padre.
 
 OSROA
 
                         Amata figlia.
 
 EMIRENA
 
 Dolce sposo.
 
 FARNASPE
 
                          Mia speranza.
 
 EMIRENA
 
 Ah! Si stempra per le ciglia
 tutto in lagrime il mio cor.
 
 FARNASPE
 
820Ah! Risponde alle tue ciglia
 co' suoi palpiti il mio cor.
 
 OSROA
 
 Ah! Si celi alle mie ciglia
 la viltà del vostro cor.
 
 EMIRENA e FARNASPE
 
    Su quest'alma eterni dei
825le vostr'ire fulminate
 ma serbate a' voti miei...
 
 FARNASPE
 
 E la sposa...
 
 EMIRENA
 
 E lo sposo...
 
 A DUE
 
                         E il genitor.
 
 OSROA
 
    Su noi tutti eterni dei
 le vostr'ire fulminate
830ma compite i voti miei
 su l'indegno usurpator.