Adriano in Siria, Madrid, Scrivano, 1757

 SCENA VII
 
 EMIRENA e poi FARNASPE
 
 EMIRENA
 Misera, a qual consiglio
 appigliarmi dovrò?
 FARNASPE
                                      Corri Emirena. (Con fretta)
 EMIRENA
1080Dove?
 FARNASPE
                Ad Augusto.
 EMIRENA
                                         E perché mai?
 FARNASPE
                                                                      Procura
 che il comando rivochi
 contro il tuo genitore.
 EMIRENA
 Qual è?
 FARNASPE
                  Vuol che traendo
 delle catene sue l'indegna soma
1085vada...
 EMIRENA
                A morte?
 FARNASPE
                                    No. Peggio.
 EMIRENA
                                                           E dove?
 FARNASPE
                                                                            A Roma.
 EMIRENA
 E che posso a suo pro?
 FARNASPE
                                            Va'; prega; piangi;
 offriti sposa ad Adriano; obblia
 i ritegni, i riguardi,
 le speranze, l'amor. Tutto si perda
1090e il re si salvi.
 EMIRENA
                            Egli pur or m'impose
 d'odiar Cesare sempre.
 FARNASPE
                                             Ah tu non devi
 un comando eseguir dato nell'ira
 che è una breve follia. Dobbiamo, o cara,
 salvarlo a suo malgrado.
 EMIRENA
                                              Ad altri in braccio
1095andar dunque degg'io? Tu lo consigli?
 E con tanta costanza?
 FARNASPE
                                          Ah principessa,
 tu non vedi il mio cor. Non sai qual pena
 questo sforzo mi costa. Allorch'io parlo
 non ho fibra nel seno
1100che non senta tremar. Stilla di sangue
 non ho che per le vene
 gelida non mi scorra. Io so che perdo
 l'unico ben per cui
 m'era dolce la vita. Io so che resto
1105afflitto, disperato,
 grave agli altri ed a me. Ma l'Asia tutta
 che direbbe di noi, s'Osroa perisse,
 quando possiam salvarlo? Anima mia,
 sacrifichiamo a questo
1110necessario dover la nostra pace.
 Va'. Consorte d'Augusto
 il grado più sublime
 occupa della terra. Un gran sollievo
 per me sarà quel replicar talora
1115nel mio dolor profondo:
 «Chi diè legge al mio cor dà legge al mondo».
 EMIRENA
 Ah se vuoi ch'io consenta
 a perderti ben mio, deh non mostrarti
 così degno d'amor.
 FARNASPE
                                     Bella mia speme,
1120no, non mi perdi. Infin ch'io resti in vita
 t'amerò, sarò tuo. Sol però quanto
 la gloria tua, la mia virtù concede.
 Lo giuro a' numi tutti e a que' bei lumi
 che per me son pur numi. E tu... Ma dove
1125mi trasporta l'affanno? Ah che ci manca
 anche il tempo a dolerci. Osroa perisce
 mentre pensiamo a conservarlo.
 EMIRENA
                                                             Addio.
 FARNASPE
 Ascoltami.
 EMIRENA
                       Che vuoi?
 FARNASPE
                                            Va'... Ferma... Oh dei!
 Vorrei che mi lasciassi e non vorrei.
 EMIRENA
 
1130   Oh dio! Mancar mi sento
 mentre ti lascio, o caro.
 Oh dio! Che tanto amaro
 forse il morir non è.
 
    Ah non dicesti il vero,
1135ben mio, quando dicesti
 che tu per me nascesti,
 ch'io nacqui sol per te. (Parte)