Didone abandonata, Napoli, Ricciardo, 1724

 SCENA XIII
 
 SELENE
 
 SELENE
 Chi udì, chi vide mai
 del mio più strano amor, sorte più ria.
 Taccio la fiamma mia
 e vicina al mio bene
970so scoprirgli l'altrui, non le mie pene.
 
    Veggio la sponda,
 sospiro il lido;
 e pur dall'onda
 fuggir non so.
 
975   Se il mio dolore
 scoprir diffido,
 pietoso amore,
 che mai farò. (Parte)