L’Adriano in Siria, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA IV
 
 ADRIANO, poi OSROA ed AQUILIO
 
 ADRIANO
 Che dir può il mondo? Alfine
 il conservar la vita
 è ragion di natura. E in tanta pena
 io viver non saprei senza Emirena.
 OSROA
1175Che si chiede da me?
 ADRIANO
                                          Che il re de' Parti
 sieda e m'ascolti. E se non pace, intanto
 abbia triegua il suo sdegno. (Siede)
 OSROA
 A lunga sofferenza io non m'impegno. (Siede)
 AQUILIO
 (Del mio destin si tratta).
 ADRIANO
                                                 Osroa nel mondo
1180tutto è soggetto a cambiamento; e strano
 saria che gli odi nostri
 soli fossero eterni. Alfin la pace
 è necessaria al vinto,
 utile al vincitor. Fra noi mancata
1185è la materia all'ire. Il fato avverso
 tanto ti tolse, e tanto
 mi diè benigno il ciel, che non rimane
 né che vincere a noi
 né che perdere a te.
 OSROA
                                       Sì. Conservai
1190l'odio primiero, onde mi resta assai.
 AQUILIO
 (Che barbara ferocia!)
 ADRIANO
                                            Ah non vantarti
 d'un ben che posseduto
 tormenta il possessor. Puoi meglio altronde
 il tuo fasto appagar. Sappi che sei
1195arbitro tu del mio riposo, appunto
 qual son io de' tuoi giorni. Ordina in guisa
 gli umani eventi il ciel che tutti a tutti
 siam necessari; e il più felice spesso
 nel più misero trova
1200che sperar, che temer. Sol che tu parli,
 la principessa è mia. Sol ch'io lo voglia,
 tu sei libero e re. Facciamo, amico,
 uso del poter nostro
 a vantaggio d'entrambi. Io chiedo in dono
1205da te la figlia e t'offerisco il trono.
 AQUILIO
 (Tremo della risposta).
 ADRIANO
                                             E ben che dici? (Ad Osroa)
 Tu sorridi e non parli!
 OSROA
                                           E vuoi ch'io creda
 sì debole Adriano?
 ADRIANO
                                     Ah che purtroppo
 Osroa io lo son. Dissimular che giova?
1210Se la bella Emirena
 meco non veggo in dolce nodo unita,
 non ho ben, non ho pace e non ho vita.
 OSROA
 Quando basti sì poco
 a renderti felice, io son contento
1215che si chiami la figlia.
 ADRIANO
                                           Accetti dunque
 le offerte mie.
 OSROA
                             Chi ricusar potrebbe?
 ADRIANO
 Ah tu mi rendi, amico,
 il perduto riposo. Aquilio. A noi
 la principessa invia.
 AQUILIO
1220Ubbidito sarai. (Sabina è mia). (Parte)
 ADRIANO
 Ora a viver comincio. Olà togliete
 quelle catene al re de' Parti. (Escono due guardie)
 OSROA
                                                      Ancora
 non è tempo Adriano. Io goderei
 prima de' doni tuoi che tu de' miei.
 ADRIANO
1225Van riguardo. Eseguite (Alle guardie)
 il cenno mio.
 OSROA
                           Non è dover. Partite. (Partono le guardie)
 ADRIANO
 Dal peso ingiurioso io pur vorrei
 vederti alleggerir.
 OSROA
                                    Son sì contento
 pensando all'avvenir ch'io non lo sento.
 ADRIANO
1230E pur non viene. (Guardando per la scena)
 OSROA
                                   Impaziente anch'io
 ne sono al par di te.
 ADRIANO
                                       La principessa
 io vado ad affrettar. (S’alza)
 OSROA
                                        No. Già s'appressa. (S’alza trattenendolo)