Didone abbandonata, Torino, Reale, 1757, I

 SCENA XI
 
 SELENE e detti
 
 SELENE
910Tanto ardir nella reggia? Olà, fermate.
 Così mi serbi fé? Così difendi,
 Araspe traditor, d'Enea la vita?
 ENEA
 No, principessa, Araspe
 non ha di tradimenti il cor capace.
 SELENE
915Chi di Iarba è seguace
 esser fido non può.
 ARASPE
                                      Bella Selene,
 poi tu sola avanzarti
 a tacciarmi così.
 SELENE
                                 T'accheta e parti.
 ARASPE
 
    Tacerò, se tu lo brami;
920ma fai torto alla mia fede,
 se mi chiami traditor.
 
    Porterò lontano il piede;
 ma placati i sdegni tuoi,
 so che poi n'avrai rossor. (Parte)