Didone abbandonata, Torino, Reale, 1757, I

 SCENA PRIMA
 
 Porto di mare con navi per l’imbarco d’Enea.
 
 ENEA con seguito di troiani
 
 ENEA
 Compagni invitti, a tollerare avvezzi
 e del cielo e del mar gl'insulti e l'ire,
 destate il vostro ardire,
 che per l'onda infedele
1150è tempo già di rispiegar le vele.
 Quegl'istessi voi siete
 che intrepidi varcaste il mar sicano.
 Per voi sdegnato invano
 di Cariddi e di Scilla
1155fra' vortici sonori
 tutti adunò Nettuno i suoi furori.
 Per sì strane vicende
 all'impero latino il ciel ne guida.
 Andiamo, amici, andiamo.
1160Ai troiani navigli
 fremano pur venti e procelle intorno;
 saran glorie i perigli
 e dolce fia di rammentargli un giorno. (Al suono di vari stromenti siegue l’imbarco e nell’atto che Enea sta per salir sulla nave, esce Iarba)