Adriano in Siria, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA IX
 
 SABINA, EMIRENA, AQUILIO
 
 SABINA
 Aquilio, io non l'intendo.
 AQUILIO
                                                E pur l'arcano
 è facile a spiegar. Cesare è amante,
290questa è la tua rival. (Piano a Sabina)
 EMIRENA
                                         Pietosa Augusta,
 se lungamente il cielo
 a Cesare ti serbi, un'infelice
 compatisci e soccorri. E regno e sposo
 e patria e genitor, tutto perdei.
 SABINA
295(Mi deride l'altera!)
 EMIRENA
                                        Un bacio intanto
 su la cesarea man...
 SABINA
                                      Scostati. Ancora (Ritirandosi)
 non son moglie d'Augusto; e quanto dici
 misera tu non sei. Poco ti tolse,
 lasciandoti il tuo volto,
300l'avversa sorte. Acquisterai se vuoi
 più di quel che perdesti. E forse io stessa
 la pietà che mi chiedi
 mendicherò da te.
 EMIRENA
                                    La mia catena...
 SABINA
 Non più. Lasciami sola.
 EMIRENA
                                             (Oh dei, che pena!)
 
305   Prigioniera abbandonata
 pietà merto e non rigore.
 Ah! Fai torto al tuo bel core,
 disprezzandomi così.
 
    Non fidarti della sorte;
310presso al trono anch'io son nata;
 e ancor tu fra le ritorte
 sospirar potresti un dì. (Parte)