Adriano in Siria, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA X
 
 SABINA ed AQUILIO
 
 AQUILIO
 (Tentiam la nostra sorte).
 SABINA
                                                 Il caso mio
 non fa pietade, Aquilio?
 AQUILIO
                                               È grande invero
315l'ingiustizia d'Augusto. Ei non prevede
 come puoi vendicarti. A te non manca
 né beltà né virtù. Qual freddo core
 non arderà per te? Sugli occhi suoi
 dovresti...
 SABINA
                      Che dovrei? (Con serietà e sdegno)
 AQUILIO
320Seguitarlo ad amar, mostrar costanza,
 e farlo vergognar d'esserti infido.
 (Si turba il mar. Facciam ritorno al lido). (Parte)