Adriano in Siria, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA IX
 
 FARNASPE, ADRIANO con ispada nuda e seguito di guardie dalla strada suddetta. OSROA ed EMIRENA in disparte
 
 ADRIANO
 Fermati, traditor. (Incontrandosi in Farnaspe)
 FARNASPE
                                    Numi, che veggo! (Si ferma stupido)
 ADRIANO
 Impedite ogni passo
760alla fuga, o custodi. (Alle guardie)
 FARNASPE
                                       Io son di sasso.
 EMIRENA
 (Ah siam scoperti!) (S’avanza ad ascoltare)
 ADRIANO
                                        Istupidisci, ingrato,
 perché vivo mi vedi? A me credesti
 di trafiggere il sen. L'empio disegno
 con voci ingiuriose
765nel ferir palesasti.
 EMIRENA
                                    (Ecco l'errore.
 Colui che si nascose è il traditore).
 ADRIANO
 Perfido, non rispondi? A che venisti?
 Qual disegno t'ha mosso?
 Chi sciolse i lacci tuoi? Parla.
 FARNASPE
                                                       Non posso.
 ADRIANO
770Non puoi? Si tragga a forza
 nel carcere più nero il delinquente.
 EMIRENA
 Fermatevi; sentite; egli è innocente. (Si scopre con impeto)
 FARNASPE
 Aimè!
 EMIRENA
               Tra quelle fronde
 il traditor s'asconde. Eccolo... (S’incammina verso Osroa)
 FARNASPE
                                                        Oh dio!
775Ferma.
 EMIRENA
                 Vedilo, Augusto. (Accennando Osroa che s’avanza)
 OSROA
                                                 È ver, son io.
 EMIRENA
 Ah padre! (Resta immobile)
 ADRIANO
                       Il re de' Parti
 in abito romano! E quanti siete,
 scellerati, a tradirmi?
 OSROA
                                          Io solo, io solo
 ho sete del tuo sangue. Il colpo errai;
780ma, se mi lasci in vita,
 il fallo emenderò.
 ADRIANO
                                   Così fra l'ombre
 assalirmi, infedel? Coglier l'istante
 che inciampo e cado al suol?
 OSROA
                                                      Barbara sorte!
 Ecco l'inganno. Il tuo seguace ad arte
785cader doveva e tu cadesti a caso;
 onde, confuso il segno,
 l'un per l'altro svenai.
 ADRIANO
                                          Questa mercede,
 barbaro, tu mi rendi? Oppresso e vinto
 t'invito, t'offerisco
790di Roma l'amistà...
 OSROA
                                     Sì, questo è il nome,
 empi, con cui la tirannia chiamate;
 ma poi servon gli amici e voi regnate.
 ADRIANO
 Siam del giusto custodi. Al giusto serve
 chi compagni ci vuol, non serve a noi;
795ma la giustizia è tirannia per voi.
 OSROA
 E chi di lei vi fece
 interpreti e custodi? Avete forse
 ne' celesti congressi
 parte co' numi? O siete i numi istessi?
 ADRIANO
800Se non siam numi, almeno
 procuriam d'imitarli; e il suo costume
 chi co' numi conforma agli altri è nume.
 OSROA
 Numi però voi siete
 avidi dell'altrui; rapite i regni;
805vaneggiate d'amor; volete oppressi
 gl'innocenti rivali,
 tradite le consorti...
 ADRIANO
                                      Ah, troppo abusi
 della mia sofferenza. Olà, ministri,
 in carcere distinto alla lor pena
810questi rei custodite.
 FARNASPE
                                       Anche Emirena?
 ADRIANO
 Sì, ancor l'ingrata.
 FARNASPE
                                    Ah, che ingiustizia è questa?
 Qual delitto a punir ritrovi in lei?
 ADRIANO
 
    Tutti nemici e rei,
 tutti tremar dovete;
815perfidi, lo sapete
 e m'insultate ancor?
 
    Che barbaro governo
 fanno dell'alma mia
 sdegno, rimorso interno,
820amore e gelosia!
 Non ha più furie Averno
 per lacerarmi il cor. (Parte)