Didone abbandonata, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA IV
 
 DIDONE e OSMIDA
 
 DIDONE
 Venga Arbace qual vuole,
 supplice o minaccioso; ei viene invano.
 In faccia a lui, pria che tramonti il sole,
115ad Enea mi vedrà porger la mano.
 Solo quel cor mi piace;
 sappialo Iarba.
 OSMIDA
                               Ecco s'appressa Arbace.