L’olimpiade, Vienna, van Ghelen, 1733

 SCENA VIII
 
 ARGENE e detti
 
 ARGENE
 Fermati o re. Fermate
 sacri ministri.
 CLISTHENE
                             Oh insano ardir! Non sai,
 ninfa, qual opra turbi?
 ARGENE
                                            Anzi più grata
1325vengo a renderla a Giove. Una io vi reco
 vittima volontaria ed innocente
 che ha valor, che ha desio
 di morir per quel reo.
 CLISTHENE
                                           Qual è?
 ARGENE
                                                            Son io.
 MEGACLE
 (Oh bella fede!)
 LICIDA
                                (Oh mio rossor!)
 CLISTHENE
                                                                 Dovresti
1330saper che al debil sesso
 pel più forte morir non è permesso.
 ARGENE
 Ma il morir non si vieta
 per lo sposo a una sposa. In questa guisa
 so che al tessalo Admeto
1335serbò la vita Alceste e so che poi
 l'esempio suo divenne legge a noi.
 CLISTHENE
 Che perciò? Sei tu forse
 di Licida consorte?
 ARGENE
                                      Ei me ne diede
 in pegno la sua destra e la sua fede.
 CLISTHENE
1340Licori, io che t'ascolto
 son più folle di te. D'un regio erede
 una vil pastorella
 dunque...
 ARGENE
                     Né vil son io
 né son Licori. Argene ho nome; in Creta
1345chiara è del sangue mio la gloria antica.
 E se giurommi fé Licida il dica.
 CLISTHENE
 Licida parla.
 LICIDA
                          (È l'esser menzognero
 questa volta pietà). No, non è vero.
 ARGENE
 Come! E negar lo puoi? Volgiti ingrato,
1350riconosci i tuoi doni,
 se me non vuoi. L'aureo monile è questo
 che nel punto funesto
 di giurarmi tua sposa
 ebbi da te. Ti risovvenga almeno
1355che di tua man me ne adornasti il seno.
 LICIDA
 (Purtroppo è ver).
 ARGENE
                                    Guardalo, o re.
 CLISTHENE
                                                                 Dinanzi (Alle guardie che vogliono allontanarla a forza)
 mi si tolga costei.
 ARGENE
                                   Popoli, amici,
 sacri ministri, eterni dei, se pure
 n'è alcun presente al sacrificio ingiusto,
1360protesto innanzi a voi, giuro ch'io sono
 sposa a Licida e voglio
 morir per lui; né... Principessa ah vieni,
 soccorrimi; non vuole
 udirmi il padre tuo.