L’olimpiade, Vienna, van Ghelen, 1733

 LICENZA
 
 Ah no; l'augusto sguardo
 non rivolgere altrove, eccelsa Elisa.
1455Ubbidirò. Tu ascolterai, se m'odi,
 (dura legge a compir!) voti e non lodi.
 Veggano ancor ben cento volte e cento
 i numerosi tuoi sudditi regni
 tornar sempre più chiaro
1460questo giorno per te. Per te che sei
 la lor felicità, che nel tuo seno
 le più belle virtù, come in lor trono
 l'una all'altra congiunte... Aimè! Perdono.
 Voti in mente io formai; ma dal mio labbro
1465escon, per qual magia dir non saprei,
 trasformati in tua lode i voti miei.
 Errai; ma il mondo intero
 ho complice nel fallo; e, non sdegnarti,
 mi par bello l'error. L'anime grandi
1470a vantaggio di tutti il ciel produce.
 Nasconderne la luce
 perché? se agli altri il buon cammino insegna.
 Le lodi di chi regna
 sono scuola a chi serve. Il grande esempio
1475innamora, corregge,
 persuade, ammaestra. Appresso al fonte
 tutti non sono. È ben ragion che alcuno
 disseti anche i lontani. Ah non è reo
 chi celebrando i pregi
1480dell'anime reali
 ubbidisce agli dei, giova a' mortali.
 
    Nube così profonda
 non può formarsi mai
 che le tue glorie asconda,
1485che ne trattenga il vol.
 
    Saria difficil meno
 torre alle stelle i rai,
 a' fulmini il baleno,
 la chiara luce al sol.