Zenobia, Torino, Reale, 1757

 ZENOBIA
 
 
 ARGOMENTO
 
    La virtuosa Zenobia, figliuola di Mitridate re d’Armenia, amò lungamente il principe Tiridate fratello del re de’ Parti; ma a dispetto di questo suo tenerissimo amore obbligata da un comando paterno, divenne secretamente sposa di Radamisto, figliuolo di Farasmane re d’Iberia. Gran prova della virtù di Zenobia fu questa ubbidienza di figlia; ma ne diede maggiori la sua fedeltà di consorte.
    Ucciso poco dopo le occulte nozze il re Mitridate, ne fu creduto reo Radamisto; e benché il tradimento e l’impostura venisse da Farasmane padre ma nemico di lui, fu costretto a salvarsi fuggendo dalle furie de’ sollevati armeni. Abbandonato da tutti, non ebbe altro compagno nella sventura che la costante sua sposa. Volle questa risolutamente seguirlo; ma non resistendo poi al disagio del lungo e precipitoso corso, giunta su le rive dell’Arasse, si ridusse all’estremità di pregare il consorte che l’uccidesse, pria che lasciarla in preda de’ vicini persecutori. Era fra queste angustie l’infelice principe, quando vide comparir da lontano le insegne di Tiridate, il quale ignorando il segreto imeneo di Zenobia veniva con la sicura speranza di conseguirla. Le riconobbe Radamisto ed invaso in un tratto dalle furie di gelosia, sua dominante passione, snudò il ferro e disperatamente trafisse la consorte e sé stesso, egualmente incapace di soffrirla nelle braccia del suo rivale che di sopravvivere a lei. Indeboliti dalla natural repugnanza non furono i colpi mortali; caddero bensì semivivi entrambi, uno su le rive e l’altra nell’acque dell’Arasse. Egli ravvolto fra’ cespugli di quelle deluse le ricerche de’ persecutori e fu poi da mano amica assistito; ella trasportata dalla corrente del fiume fu scoperta e salvata da pietosa pastorella che la trasse alla sponda, la condusse alla sua capanna e la curò di sua mano.
    Quindi comincia l’azione del dramma in cui le illustri prove della fedeltà di Zenobia verso il consorte sorprendono a tal segno lo stesso abbandonato Tiridate che trasportato questi da una gloriosa emulazione di virtù, quando potrebbe farsi possessor di lei, opprimere Radamisto ed occupare il regno d’Armenia, rende ad essa lo sposo, la libertà al rivale e ristabilisce entrambi generosamente sul trono.
    Il fondamento della favola è tratto dal XII libro degli Annali di Tacito.
 
 
 INTERLOCUTORI
 
 ZENOBIA principessa d’Armenia, moglie di Radamisto
 RADAMISTO principe d’Iberia
 TIRIDATE principe parto, amante di Zenobia
 EGLE pastorella che poi si scuopre sorella di Zenobia
 ZOPIRO falso amico di Radamisto ed amante di Zenobia
 MITRANE confidente di Tiridate