Siroe, Torino, Reale, 1757

 SIROE
 
 
 ARGOMENTO
 
    Cosroe II re di Persia, trasportato da soverchia tenerezza per Medarse suo minor figliuolo, giovane di fallaci costumi, volle associarlo alla corona, defraudandone ingiustamente Siroe suo primogenito, principe valoroso ed intollerante, il quale fu vendicato di questo torto dal popolo e dalle squadre che infinitamente l’amavano e che si sollevarono a suo favore.
    Cosroe nel dilatar con l’armi i confini del dominio persiano si era tanto inoltrato con le sue conquiste verso l’Oriente che avea tolto ad Asbite re di Cambaia il regno e la vita. Dalla licenza de’ vincitori non avea potuto salvarsi alcuno della regia famiglia, fuori che la principessa Emira, figlia del suddetto Asbite, la quale, dopo aver lungamente peregrinato, persuasa alfine e dall’amore, che avea già concepito antecedentemente per Siroe, e dal desiderio di vendicar la morte del proprio padre, si ridusse nella corte di Cosroe in abito virile col nome d’Idaspe, dove dissimulando sempre l’odio suo, incognita a ciascuno, fuori che a Siroe, ed introdotta da lui medesimo, seppe tanto avanzarsi nella grazia di Cosroe che divenne il di lui più amato confidente. Sopra questi fondamenti tratti in parte dagli scrittori della storia bizantina ed in parte verisimilmente ideati, si ravvolgono gli avvenimenti del dramma.
    La scena è nella città di Seleucia.
 
 
 INTERLOCUTORI
 
 COSROE re di Persia, amante di Laodice
 SIROE primogenito del medesimo, amante di Emira
 MEDARSE secondogenito di Cosroe
 EMIRA principessa di Cambaia in abito d’uomo sotto nome d’Idaspe, amante di Siroe
 LAODICE amante di Siroe e sorella d’Arasse
 ARASSE generale dell’armi persiane ed amico di Siroe