Semiramide, Parigi, Hérissant, 1780

 SEMIRAMIDE
 
 
    Dramma scritto dall’ autore in Roma ed ivi rappresentato con musica del Vinci la prima volta nel teatro detto delle Dame, il carnevale dell’ anno 1729.
 
 
 ARGOMENTO
 
    È noto per le storie che Semiramide ascalonita, di cui fu creduta madre una ninfa d’un fonte e nudrici le colombe, giunse ad esser consorte di Nino re degli Assiri, che dopo la morte di lui regnò in abito virile facendosi credere il picciol Nino suo figliuolo, aiutata alla finzione dalla similitudine del volto e dalla strettezza colla quale vivevano non vedute le donne dell’Asia, e che, alfine riconosciuta per donna, fu confermata nel regno dai sudditi che ne avevano esperimentata la prudenza ed il valore.
    L’azione principale del dramma è questo riconoscimento di Semiramide, al quale per dare occasione e per togliere nel tempo istesso l’inverisimilitudine della favolosa origine di lei, si finge che fosse figlia di Vessore re d’Egitto, che avesse un fratello chiamato Mirteo, educato da bambino nella corte di Zoroastro re de’ Battriani, che s’invaghisse di Scitalce principe d’una parte dell’Indie, il quale capitò nella corte di Vessore col finto nome d’Idreno, che, non avendolo potuto ottenere in isposo dal padre, fuggisse seco, che questi nella notte istessa della fuga la ferisse e gettasse nel Nilo per una violenta gelosia fattagli concepire per tradimento da Sibari suo finto amico, e non creduto rivale, e che indi, soppravvivendo ella a questa sventura, peregrinasse sconosciuta e le avvenisse poi quanto d’istorico si è accennato di sopra.
    Il luogo, in cui si rappresenta l’azione, è Babilonia, dove concorrono diversi principi pretendenti al matrimonio di Tamiri principessa ereditaria de’ Battriani, tributaria di Semiramide creduta Nino.
    Il tempo è il giorno destinato da Tamiri alla scelta del suo sposo, la quale scelta chiamando in Babilonia il concorso di molti principi stranieri, altri curiosi della pompa, altri desiderosi dell’acquisto, somministra una verisimile occasione di ritrovarsi Semiramide nel luogo istesso e nello stesso giorno col fratello Mirteo, coll’amante Scitalce e col traditore Sibari, e che datale incontro nasca la necessità del di lei scoprimento.
 
 
 INTERLOCUTORI
 
 SEMIRAMIDE in abito virile, sotto nome di Nino re degli Assiri, amante di Scitalce, conosciuto ed amato da lei antecedentemente nella corte d’Egitto come Idreno
 MIRTEO principe reale d’Egitto, fratello di Semiramide da lui non conosciuta ed amante di Tamiri
 IRCANO principe scita, amante di Tamiri
 SCITALCE principe reale d’una parte delle Indie, creduto Idreno da Semiramide, pretensore di Tamiri ed amante di Semiramide
 TAMIRI principessa reale de’ Battriani, amante di Scitalce
 SIBARI confidente ed amante occulto di Semiramide