Metrica: interrogazione
44 ottonari in Siroe R 
   Dal torrente, che ruina
per la gelida pendice,
sia riparo a un infelice
la tua bella fedeltà.
   Il periglio s'avvicina,
a fuggirlo è incerto il piede;
se gli manca la tua fede,
altra scorta un re non ha. (Parte)
   Fra l'orror della tempesta
che alle stelle il volto imbruna,
qualche raggio di fortuna
già comincia a scintillar.
   Dopo sorte sì funesta
sarà placida quest'alma;
e godrà tornata in calma
i perigli rammentar. (Parte)
   Deggio a te del giorno i rai;
e per te, come vorrai,
saprò vivere o morir.
   Io vivrò, se la mia vita
è riparo alla tua sorte;
io morrò, se la mia morte
può dar pace al tuo martir. (Parte)
   Se pugnar non sai col fato,
innocente e sventurato,
basto solo al gran cimento,
quando langue il tuo valor.
   Rende giusto il tradimento
chi punisce il traditor. (Parte)
   Non vi piacque, ingiusti dei,
ch'io nascessi pastorella;
altra pena or non avrei
che la cura d'un'agnella,
che l'affetto d'un pastor.
   Ma chi nasce in regia cuna
più nemica ha la fortuna,
che nel trono ascosi stanno
e l'inganno ed il timor.
   Al tuo sangue io son crudele,
per serbarti fedeltà.
   Quando vuol d'un re l'affanno
per sua pace un reo trafitto,
è virtù l'esser tiranno
e delitto è la pietà. (Parte)

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