Metrica: interrogazione
77 tronchi in Olimpiade P  (pezzi chiusi) 
come mi sta nel cor.
e alfine i nomi ancor. (Parte)
non la voce che legge gli dà.
del pensiero che lieta saprà. (Partono)
felice libertà!
amore e fedeltà.
felice libertà!
che cosa è povertà.
felice libertà!
onde allettar non ha.
felice libertà!
nella vostra servitù.
la bellezza e la virtù. (Parte)
se parla più di me.
nel ragionar fra sé. (Parte)
semplicità. (Parte)
con l'idea del mio piacer.
ogni zeffiro leggier. (Parte)
ricordati di me.
anima mia perché?
Parla mio dolce amor.
tu mi trafiggi il cor.
né intendo il suo languir!)
e non lo posso dir!)
più barbaro dolor?
ma domandi almen pietà.
l'infelice libertà. (Parte)
   Che non mi disse un dì?
Quai numi non giurò?
E come, oh dio, si può,
come si può così
oggi lui perdo ancor.
Questa mi rendi amor
tutta la vita è mar.
si lascia trasportar. (Parte)
mai non suonò.
mai non bagnò.
l'ardir mostrò.
coprir non può.
con la canuta età.
rispetto e libertà. (Parte)
«L'amico dov'è?»
rispondi «morì».
non darle per me.
«Piangendo partì».
Lasciarlo così! (Parte)
tutto mi vien da te.
sempre sarai per me. (Parte)
non chiedo amor.
del mio dolor. (Parte)
ho mille furie in sen.
del freddo suo velen. (Parte)
   Caro son tua così
che, per virtù d'amor,
i moti del tuo cor
   Mi dolgo al tuo dolor;
gioisco al tuo gioir;
ed ogni tuo desir
voglio seguirlo ancor.
de' falsi amici il cuor. (Parte)
di me stessa mi rende maggior.
già vi guardo ma senza terror. (Parte)
ridotto a contrastar.
e s'abbandona al mar. (Parte)
ah deponi gran nume de' re.
sommo Giove, un'immago di te.
ah deponi gran nume de' re.
ma il suo fallo portando con sé.
ah deponi gran nume de' re.
scorrendo mi va.
la sola pietà.
ah deponi gran nume de' re. (Nel tempo che si canta il coro, Licida va ad inginocchiarsi a piè dell’ara appresso al sacerdote. Il re prende la sacra scure che gli vien presentata sopra un bacile da uno de’ ministri del tempio. E nel porgerla al sacerdote canta i seguenti versi, accompagnati da grave sinfonia)
l'innocente genitor.
un'idea di tanto orror.
che ne trattenga il vol.
la chiara luce al sol.

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