Siroe, t'accosta e dal minor germano
Siroe finora i tuoi trionfi accrebbe.
gemea della lorica in faccia a morte
Siroe al suo re? Sai che de' giorni tuoi
stringer la destra mia, Siroe, già sai
Ecco Laodice; ella, che gode
a consolar, Laodice, un fido amante.
Siroe tu non conosci; io lo conosco.
Siroe, non parli? Or di che temi? Idaspe
(Che importuna!) Ah Laodice,
Altre ancor ve ne son. Laodice, addio.
ed in Siroe un eroe conserva al regno.
Siroe un eroe? T'inganni; ha un'alma in seno
esser colpa non può. Siroe è l'audace.
rassicurati, o cara. Ah Siroe ingrato, (Passeggiando)
un reo celar che ad ambi è caro. Alfine
siano i tuoi giorni. Ah! Non voler nel sangue
di questo reo contaminar la mano.
Donde l'avviso? È noto il reo? (Rende il foglio a Cosroe)
Difendermi non posso e reo non sono.
Ma questo è troppo, Idaspe.
Così fosse per te di Siroe il core.
Difendermi non posso e reo non sono.
Tutti reo mi volete e reo non sono.
del periglio di Siroe in mezzo al core
reo del delitto e mel sopporto e taccio.
scoprire a Cosroe, io prevenir l'accusa;
implacabil nemico, in Siroe io deggio
Mi vuoi reo, mi vuoi morto;
né a me né a Cosroe il farti reo.
Tutto è vero; io son reo; tradisco il padre,
forse contro di sé volgea l'acciaro.
è la vita di Siroe. Ei non ancora
siam soli; il tempo è questo).
Nel più vivo del cor Siroe m'offese.
quell'idea che m'oltraggia; e al fianco mio
potrà celarsi il reo. (Son quasi in porto).
del popolo fedel Siroe gran parte.
che appagar Siroe e sollevarlo al trono.
è Siroe l'infedel. Vorrei punirlo
Ubbidirò. (Si ritira in disparte)
Siedi, Siroe, e m'ascolta. (Cosroe siede)
Siroe, tu sei. Per questa volta soffri
tenti Laodice e la minacci; Idaspe
Torniam, figlio, ad amarci; il reo mi svela
per la vita del reo, paventi invano.
siano dal tuo castigo i tradimenti,
che il tuo cenno, signor, Laodice attende?
la debolezza mia; Laodice adoro;
Parla. Laodice è tua. Di più che brami?
Sdegno Laodice e favellar non deggio.
che offro uno scampo. Abbi Laodice e il trono,
Di Siroe, a quel ch'io sento,
mirar, senza avvampar, quell'aureo crine,
che, Siroe ucciso, il popolo ribelle
i tumulti sedar, non sian più fieri?
ma pure ubbidirò. Di Siroe amico
un sedizioso stuol che Siroe chiede.
fugge l'anima rea. Così gliel rendo.
chiesi da Siroe e il suo disprezzo volli
è reo perché ti piace e vuo' che mora.
sollevarti volea; né tutto ho detto.
se il mio sangue potrà...
di Siroe il nome in cento bocche e cento.
la delizia di Cosroe e la speranza.
al tuo collo stendea la mano imbelle;
temea dell'elmo o le tremanti piume.
merita la mia fé, Siroe non mora.
astri non ha per me che sian felici;
Che vuoi, d'un empio re più reo ministro?
perché più nol temea; se vivo il crede,
chiede il nostro periglio. A Siroe io vado.
Nulla Siroe rammenta. E tu, mio bene, (Ad Emira)
Oh lieto giorno! (Siegue l’incoronazione di Siroe)